Cari
tutti,
prima
ancora di iniziare ho bisogno che facciate una cosa per me: prendete
tutto ciò che conoscete delle vostra vita quotidiana, e mettetelo
fuori dalla finestra, dimenticatelo, perché di tutto ciò, qui, non
esiste nulla.
La
vita ha un sapore antico e un po' sabbioso, ti si impone addosso con
seducente prepotenza.
Apri
gli occhi al mattino perché l'alba si insinua nei tuoi sogni;
arricci le dita dei piedi che bramano calore, dopo il gelo della nera
notte.
Qui
l'uomo perde il controllo sulle cose, semplicemente sorride al via
vai dell'energia; si scuote sotto il getto gelato dell'acqua impura e
si riattiva, nel sonnacchioso corpo occidentale, una nuova
circolazione sanguigna che non sapevamo di avere.
Il
primitivismo del corpo torna ai bisogni base, ma la mente esplode e
si spande, verso confini ancora inesplorati.
I
sogni si fanno vividi, famelici e reali, le parole fluiscono veloci
dalle mani piene di energia;
gli
occhi non credono alla grandezza del cielo e costantemente
ringraziano il sole.
In
ultimo le orecchie, rimbombano di suoni infinitamente acuti,
nonostante siano immerse nel totale silenzio.
E
allora scopri che il ritmo della vita è lento ma prolungato,
costante e sincero: la mia scala di valori si inverte, tanto in India
le leggi della fisica non esistono.
Faccio
tesoro di tutto, perché capisco la preziosità del momento.
Qui
e ora
vi
abbraccio.
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