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Visualizzazione dei post da giugno, 2017

Fragile _ (A) _ (Giuggiole)

I versi seguono il filo dei pensieri spezzati della fanciulla abbandonata delle notti private del riposo dal vento delle tempeste. Il suono si infrange da dentro impossibile far tacere il vuoto provocato dal dolore. Figlio di un tempo antico sei rimasto imprigionato nell'interno della pelle. Scuoti le chiome con tremori, spasmi indomabili di un freddo che non può essere sciolto. Messo a tacere negli anni della solitudine, ora risorgi dalle grotte più buie richiamato dalle infide sirene, potente come il braccio di Nettuno. Ti aggrappi alle pareti con gli uncini del passato, sbrindelli gli scampoli dei sogni lasciati alla brezza del mare. I tuoi colori cupi dichiarano una guerra che sai di non poter perdere. Con schegge di vetro penetri nell'origine della vita sfregiando il dono che potrebbe arrivare. Impedisci la nascita del feto che porterebbe all'amore, tessi nodi stretti e sapienti lungo la vi

Rarefazione _ (G.F.) _ (Semi di Zucca)

Lenta scendo nel bianco,  mangio aria delicata  profumata.  Chi mi accoglie giunta in fondo,  sono io. Riflessa. Guardo meglio e vedo luce. Mi parla di albe e di tramonti  di ricordi che non posso ricordare.  Rimane addosso la sensazione di un amore,  che forse ho lasciato andare.  Se io fossi un sentimento  non saprei parlare d'altro  che del rosa che racchiudi.  Un giallo morbido,  un blu rarefatto,  un celeste che sa di ambra. Guardo ancora  guardo meglio.  Sento estate e primavera,  la peluria dell'albicocca  il sapore del limone. In assoluto più in alto brilla  la dolcezza di un colore.  Luce, c'è qualcosa che non mi hai detto:  io ascolto ma non ti sento. Proteggi e narri quei momenti  in cui viviamo nudi guardando al cielo,  in attesa di un congedo da te.

Mattina sali e saluta_ (Semi di Zucca)

In alto abbracciato alla notte hai percorso il cammino dei sogni. Ora fili di sussurri si intrecciano ai capelli leggeri strattonano verso porte da basso. L'argento prima, fende il buio, lento porta a scivoli di rosa. È l'alba che sale e ti viene a cercare. Ad accoglierti un mondo di luci curiose dita timide di amante rovistano sul cuscino. Il mattino usa il linguaggio del ricordo, canti di migrazioni lontane profumi di solitudini felici. Appoggiato sulla terra sei ripreso dalla vita. Una parentesi di vuoto a dire torna a dire resta. Qui c'è il tuo spazio. Mattina dolce e perseverante di seduzione innocente è fatta la tua voce. Di malizie infantili è pervaso il tuo corpo. Per richiamare in basso questo mondo sfuggente servitore della notte debitore della luce.