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Visualizzazione dei post da novembre, 2015

Oggi ho imparato che_

Una chiacchiera sempre più ricorrente tra le giovincelle di venti e passa anni, riguarda la questione figli e il fatto che no grazie, ne faccio a meno. Sembra che l'istinto materno si sia un po' annacquato negli ultimi decenni e che gli ormoni si mettano a gridare un po' dopo rispetto al solito. Il corpo è mio ci faccio quello che voglio, sono una donna indipendente, io un essere umano su questa terra non lo faccio nascere...un sacco di motti post femminismo corrono di bocca in bocca alimentando il mercato di cani, gatti, piante e spingendo la pampers a lanciare una nuova linea di sacchettini per la raccolta cacche (fonte non attendibile). Per quanto mi riguarda sono sempre stata una bambina devota alle bambole, con una gigante idea di me come patrona assoluta della casa e dei miei mille pargoli-schiavetti. Cucino, pulisco, rammendo come una vera signorina ma tant'è che l'ondata di uteri sterili ha raggiunto anche me. Adoro i bambini degli altri perchè

Happy b-day Sottoinsiemi – 1

La matematica è una donna bellissima che non se la tira. È magnifica sotto ogni punto di vista e chi la odia lo fa solo perchè sa che non potrà mai farla sua. È così eclettica da avere in sé anche elementi minori, più semplici e deliziosi, come i sottoinsiemi. Questi sono, per definizione (personalizzata), adorabili elementi di un sistema più grande e complesso con cui condividono qualcosa, mantenendo una certa indipendenza. I sottoinsiemi sono estremamente intelligenti, mica dei pecoroni. Quando penso a loro mi sale quel risolino vezzoso che solitamente dedichiamo ai neonati (solo quelli belli) o ai cani (loro sono belli tutti). Tanto che ho sempre sognato di trovare un peluche a forma di sottoinsieme da stritolare o di avere il coraggio di travestirmici a carnevale. Trovando difficoltose le precedenti ipotesi, ho deciso di aprire una rubrica in loro onore: nasce quindi Sottoinsiemi – (e poi un numero crescente in base alle uscite). In pratica ho deciso di aprire un'ulteri

Pestare chewingum_

Le sostanze appiccicose rimandano spesso a Robin Williams: dal bagno negli spaghetti in Patch Adams a quella cosa adorabile che è Blob, dall'immagine di Mrs Doubtfire che si toglie la maschera dal viso all'occhio gelatinoso di Jack. Probabilmente perchè generano solo una lieve sensazione di disgusto che risulta ancora divertente, nonostante ci sia qualcosa nella parola appiccicoso che fa venire i brividi. Saranno la sequenza di “i” e “c” che compongono la parola, ma il risultato fonetico è inquietante: corre lungo la schiena fino a provocare la strizzatina di chiappe. Esiste una storia che descrive perfettamente questo tipo di sensazione (non la stretta di natiche ma quella cosa sulle mani dopo che si mangia la frutta). In questo racconto succedono tante cose, ma la parte che colpisce è la descrizione dell'interno del corpo del protagonista: regna una grande confusione e in questi ambienti salubri e bui, si agitano delle ombre. Si parla di una stanza dalle p

Riti di Passaggio_

Si potrebbe andare tutti quanti 
allo zoo comunale.
 Vengo anch’io. No, tu no.
 Per vedere come stanno le bestie feroci
 e gridare aiuto, aiuto è scappato il leone,
 e vedere di nascosto l’effetto che fa. Vengo anch’io. No, tu no.
Vengo anch’io. No, tu no.
Vengo anch’io. No, tu no.
 Ma perché? Perché no! Una generazione di graziati da Dio. Piccoli tesori tenuti sotto cupole di cristallo, come la rosa della Bella e la Bestia. Su molti di noi il controllo è iniziato ancor prima del concepimento: programmati, studiati, cercati o capitati, fotografati assiduamente dalla grandezza di un fagiolo a quella di un cane. Pargoletti come tanti altri che al massimo ci tagliavamo le manine scartando le merendine. I nostri sogni erano prodotti in vertiginosi letti a castello, per ricordarci di essere allevati su un piedistallo. I grembiulini scolastici (bei tempi) erano armature imbottite di gomma piuma, perchè nulla poteva scalfire le nostre anime color pesca. Se disgraziatamente