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Visualizzazione dei post da ottobre, 2015

Quando la vita accelera (che chissà perché ha una L sola)

In una qualche università americana con un sacco di tempo da investire, hanno riscontrato che la domanda più posta al mondo è “come stai?”. Le risposte fornite variano a seconda di una serie di fattori, ma solitamente si opta per un classico “bene grazie, e tu?” (declinato nelle varie lingue del caso). È un quesito così utilizzato da essersi svuotato di ogni significato, è un rituale di incontro privo di contenuto. Nella maggior parte delle situazioni, chi pone la domanda non è realmente interessato alla risposta, ma la utilizza per sfuggire all'imbarazzo di un eventuale silenzio. Eppure in quelle due apparentemente scontate parole, è racchiuso un mondo: è contenuta tutta la giornata passata, la settimana, l'ultimo mese. Hanno il potere di riportare a galla le emozioni più vive del momento, quelle che friggono sulla superficie e che quasi mai corrispondono con il “tutto bene”. Perchè ammettiamolo, questa vita è una faticaccia. In un bel film dicono: quando sei su non

L'ingiustizia è sincera_

Come si affronta il sentimento di ingiustizia? Con quali strumenti si può andare oltre, sciogliere il grumo dell'ingiusto dentro di noi, senza inciampare in rabbia, vendetta, frustrazione? Se provo a descrivere la sensazione di un evento ingiusto, mi viene in mente un grosso macigno che precipita in mare, nell'oceano profondo che si trova nel nostro stomaco. Un tonfo che trascina con sé le forze, mette in crisi la messa a fuoco e disorienta. Nessuno schizzo, solo potenza trascinatrice verso il basso, nella quarta dimensione che le emozioni hanno dentro il nostro corpo. Gli effetti sono una nausea da assenza, come quando si sta troppe ore senza magiare. Il concetto di giustizia risale a tempi antichissimi e non ha mai avuto una definizione univoca e precisa. Si è sempre adattato alla storia in quanto nasce da un bisogno dell'uomo. È una legge della natura umana, è radicata in ognuno di noi ed esce quasi violentemente, come un istinto animale. Rispett

Inopportuna rivisitazione storica_

Uno delle tematiche principali che attraversa tutto il film Titanic (Jack for president!) è la differenza tra le classi sociali. Una lussuosa, esagerata e triste prima classe, contro una squallida e frizzante terza classe. I primi disonesti e con mancanze di virilità, i secondi (o terzi) onesti e sorridenti, sicuri del loro niente. Questa fiaba nella tragedia è ciò che dona al film quel tocco di magia che si cerca faticosamente nella vita reale e che sta così bene alla finzione. Ogni volta si finisce per versare lacrime, forse più per l'ottimismo che impregna la storia che non per il ghiacciolo Jack. Andando avanti con l'età si diventa più cinici ma anche sentimentali e si vedono significati sempre diversi, anche se il film è sempre lo stesso. Non ci si stanca mai perchè se la storia ti parla, ogni volta è capace di raccontare qualcosa di diverso. Questa volta, ad esempio, mi ha raccontato dei giovincelli (alle prese con i primi cedimenti fisici e non), che si

Bastone e carota. Riflessioni da Venti5 - 2.0

Fin dalle elementari veniamo sottoposti a torture insopportabili come i giochi matematici e le terribili olimpiadi dei bambini. In entrambi i casi si caricano i pargoli di aspettative sulle loro prestazioni e poi, messi in un sistema competitivo, falliscono miseramente. Non tutti, solo quelli che non vincono, che solitamente sono in numero maggiore. Si parte motivati, sicuri di sé e innocentemente fiduciosi del proprio successo, perchè il mondo a quei tempi è ancora un bel posto. Nello zainetto ci sono cappellino, borraccia, adrenalina e speranza: i primi due aspettano all'arrivo mentre gli ultimi due ce li portiamo dietro sulla linea di partenza. I ricordi si sprecano e dal segnale di partenza in poi si sommano la polvere, le gambe pesanti, il tempo infinito e tutti che volano in avanti mentre altri (io), vengono imprigionati da mille mani invisibili al terreno e restano al fondo. Lo specchio dei sogni finisce in mille frammenti luccicanti (come quello nella serie di Sai