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Visualizzazione dei post da febbraio, 2015

Fuochi volanti_

Per tutto il giorno non faccio altro che aspettare l'arrivo della sera, annunciata dal tuffo del sole arancio dietro gli alberi della foresta. Rimango in attesa del buio perché porta con se un alito fresco necessario in queste giornate in cui sudano anche i polmoni, per il caldo che impregna l'aria. Ho scoperto che il posto in cui incontro prima di tutti la sera e il fresco, è il tavolo di legno sul retro della casa: mi arrampico sulla panchina e, nell'attesa, combatto contro zanzare di ogni forma e dimensione. Quando finalmente il cielo sfodera gli abissi il prato circostante compie un profondo respiro, le cicale iniziano il loro canto d'amore e le lucciole si alzano in volo creando costellazioni che si mescolano con il cielo. Nei rari momenti in cui riesco a fuggire dalla nuvola di indiani che sempre ci avvolge (ma è un'illusione anche questa solitudine, perché sanno sempre dove sei, con chi sei e cosa fai), lascio che la mia mente si svuoti e riprenda i suoi

Attorno al tavolo che c'è, che c'è, che c'è_

Ogni volta che sto per iniziare un nuovo viaggio, dedico un pensiero alle persone che incontrerò durante questo, ma che ancora non sospettano che sto per entrare nelle loro vite e viceversa, anche solo per poco tempo. Sono cresciuta in un paese piccolo, sia per dimensioni che per mentalità, dove tutti conoscono gli affari degli altri a tal punto che sovente la fantasia supera la realtà. Questo dettaglio, così sofferto e odiato in passato, mi permette oggi di apprezzare a fondo l'incontro con nuove persone, durante il quale cerco, con tutte le mie forze, di mettere a tacere pregiudizi e apparenze, per lasciarmi assorbire dalla naturalezza della relazione. La cosa più bella, quella che tutti in fondo ricerchiamo nell'incontro con l'altro, è vedere il nostro riflesso. Ci avviciniamo alle persone come lo facciamo con uno specchio: lentamente e pronti a scorgere un'immagine di noi sempre nuova e inaspettata. Ognuno ci mostra qualcosa di diverso, una parte di noi che l

Niente carta igienica in paradiso_

A furia di vedere film dai contenuti adolescenziali, ho l'immaginario impiastricciato di scene scadenti e scontate con luci calde, piogge romantiche e musichette varie. Il contrasto con la realtà mi ha sempre lasciato una traccia di delusione, eppure non ho mai rinunciato a crogiolarmi in fantasie all'essenza di rosa e vaniglia. La settimana di San Valentino del 2015 è iniziata all'insegna degli spostamenti: dopo un mese abbondante nella stessa casa con le stesse persone, abbiamo iniziato a raccogliere i vari frammenti sparsi in giro, ricomponendo noi stessi e i nostri polverosi bagagli. Ci siamo mossi con lentezza, con lunghi viaggi nelle notti insonni, sentendoci pesanti e carichi di oggetti che sembrano sempre più inutili e ingombranti. Con la stessa quiete che ha caratterizzato tutto il primo periodo in India, abbiamo fatto calorosi cenni di saluto lasciando il sentiero che ci aveva riunito persone distanti e diverse, per un po' di tempo. Nel giorno di San Valent

Feste e rivolte_

Masala è un mix di spezie molto usato nella cucina indiana che prevede un accostamento di sapori dolci ad altri più decisi e piccanti. Questo abbinamento si riproduce chiaramente anche nello stomaco di chi ingerisce, con una certa costanza, il cibo che ne deriva. Dopo un mese passato a sfuggire alle costipazioni da cambio di alimentazione, sono capitolata nella ribellione del mio stomaco e ho passato le ultime ore passeggiando tra il letto e il bagno. Marsala India, prima mi conquisti con i tuoi deliziosi piatti e poi mi punisci con contrazioni dolorose, ma poco importa perché se non si passa per la costipazione vuol dire che non ci si è veramente lasciati andare. Il cibo indiano esercita su di me una forte attrazione in quanto, come ogni cosa in questo posto, non ti scivola addosso con facilità ma ti entra dentro mettendoti alla prova, rovistando in cerca della parte più forte di te. Dalla colazione alla cena non esiste un pasto semplice, che possa essere consumato senza lacrime da

La grande comune_

In un posto in cui il turismo è quasi del tutto assente, l'arrivo di un numeroso gruppetto di stranieri ha provocato non poco scompiglio. In un primo momento aggirarci per le strade del paesino ci faceva sentire come dodo sfuggiti all'estinzione: siamo stati studiati a distanza, avvicinati cautamente dai più coraggiosi che hanno rotto gli argini della timidezza e alla fine invasi da una folla invadente carica di cellulari per fotografare il dodo. Nonostante la mancanza della distanza di sicurezza che noi occidentali siamo soliti tenere tra il nostro corpo e  quello degli estranei, ci siamo tutti, da entrambe le fazioni, lentamente abituati alle novità. A questa prima fase ne è seguita una ancora più divertente in quanto gli indiani, famosi per il loro forte senso di ospitalità, hanno iniziato a fare a gara per ospitarci a cena, pranzo, colazione, merenda, per sfoggiare a tutto il paese il loro prestigio. Rimbalzando da una famiglia all'altra ho iniziato a individuare qu