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Visualizzazione dei post da ottobre, 2013

come un ballo, come l'amore _

Le ricette vengono da molto lontano e viaggiano insieme alle conquiste e alle occupazioni. Sbattere fino a ottenere un composto denso e schiumoso, 8 uova e 1 cucchiaio di zucchero, poi aggiungere, mescolando lentamente e con molta delicatezza, 3 cucchiai di farina passata tre volte nel setaccio. Aggiungete 1 tazza e 1 cucchiaio di burro fuso non salato. Cuocete in una tortiera alta e spolverata di farina nel forno portato a 180 gradi per 30 minuti. Togliere dal forno, lasciar riposare per 10 minuti, togliere dalla tortiera, mettere sulla griglia. Quando la torta si sarà raffreddata, tagliarla orizzontalmente quattro volte, formando cinque strati. Mescolare con un cucchiaio di legno in una casseruola smaltata 10 tuorli d'uovo e aggiungete, molto lentamente 1 tazza e mezza di zucchero a velo. Continuare a mescolare fino a quando si sarà ottenuto un composto denso color giallo pallido. Cuocere a fuoco lentissimo, aggiungendo 4 cucchiai di burro, per 2 minuti, e quando il burro sa

la bellezza non è degli sciocchi _

Se sorridiamo spesso, non vuol dire che abbiamo una vita facile, ma che abbiamo l'accortezza di non appesantire quella degli altri con musi lunghi. Se crediamo nella cultura, non vuol dire che siamo snob, ma che crediamo ancora nel genere umano. Se leggiamo libri, non vuol dire che siamo dei nulla facenti, ma che vogliamo ampliare le nostre vedute. Se siamo positivi, non vuol dire che siamo degli illusi, ma che non sosteniamo il cinismo. Se crediamo nei giudizi costruttivi, non vuol dire che facciamo del buonismo, ma che non vediamo il valore nel distruggere i principi altrui. Se crediamo nel futuro, non vuol dire che siamo infantili, ma che stiamo lottando duramente per costruircene uno. Se viviamo per la bellezza, non vuol dire che crediamo nel lieto fine, ma che vogliamo vivere nel modo migliore. Se facciamo tutto questo, non vuol dire che abbiamo la testa tra le nuvole, ma che vediamo chiaramente la realtà e visto che non ci sta bene, combattiamo per cambiarla.

accumulo di vita _

E' normale, ogni giorno ci succedono una quantità infinita di cose, e non possiamo ovviamente ricordarle tutte. Capita però che qualcuna prevalga sulle altre e rimanga nei nostri ricordi, e questa nostra selezione automatica del vissuto avviene secondo una serie di criteri più o meno consci ma estremamente soggettivi. Per quel che mi riguarda, due sono gli eventi che hanno attirato la mia attenzione in questi giorni: una mostra e un mercatino; eventi scollegati tra loro che hanno mosso una serie di pensieri. In primo luogo la mostra, all'interno di una galleria contemporanea, il solito ex spazio industriale magistralmente riadattato grazie a quei soldi in più che le grandi aziende oggi usano per crearsi la loro collezione d'arte o il loro spazio contemporaneo. Poco importa la provenienza, perché in questo caso i soldi di mamma chioccia mettono in scena mostre curate ad arte di artisti più o meno giovani, ma sempre dai nomi impronunziabili. Unica pecca è l'assenza d

that's it _

guardati alle spalle _

Anish Kapoor _ Sky Mirror 2006

non puoi disegnare gli occhi se non ne conosci l'anima _

Amedeo Modigliani _ 

vi faccio colare il naso e vi inumidisco gli occhi _ (H. Ellison)

Una banalità qualunque deriva da un profondo pensiero. Capisco possa sembrare un ossimoro, ma se si contestualizza una banalità, si può notare quante riflessioni ruotano intorno ad essa. Quindi ecco la mia banalità: non credo in questa crisi. L'ho detto. Ora sono rossa di vergogna per la mia decisa presa di posizione, ma almeno l'ho detto. Illusa giovane sognatrice, quale evento da figlia viziata ti ha portato a questa conclusione? Definisco la mia posizione: se mi guardo intorno la situazione mi pare decisamente critica, ma non nei parametri all'interno dei quali è attualmente analizzata e stritolata. Dico io, è ovvio che non si trova la soluzione ad un problema, se si sta risolvendo quello sbagliato. Quello che io vedo se mi affaccio sul mondo, è un rifiuto totale della realtà. La crisi che si sta vivendo è radicata nel rifiuto del cambiamento, stiamo vivendo sul cadavere di una società già morta e decisamente passata di moda, una società di Highlander che si rifiu

ognuno è a conoscenza di qualcosa che l'altro non sa _

La consapevolezza è l'essenza della partecipazione. Se un'opera d'arte - o un progetto curatoriale - deve provare qualcosa, è che non c'è bisogno di colmare il divario: è una condizione normale e non un elemento da correggere. La passione per qualcosa è ciò che libera il potenziale nello spettatore e nel produttore. Se penso alla realtà del mondo come una serie di eventi costruiti, posso reinventare la mia realtà di tutti i giorni. Leggerò ogni paesaggio, fatto o situazione come se si trattasse di un'opera d'arte. _ La curatela in tre mosse

invictus _

Può l'arte salvarti la vita? cambiare il tuo pensiero? abbattere le barriere? la risposta è semplicemente: no! L'arte da sola non ci salverà. Non cambierà le nostre idee e non farà vivere tutti come se fossero un tutto. L'arte non può cambiare noi o i nostri pregiudizi, in quanto viene necessariamente costruita su presupposti che creano barriere: la necessità di un livello di cultura elitario, l'appartenenza ad un determinato mondo, e via dicendo. Però l'arte può essere usata come mezzo, per fare tutto questo. Allora sì, che diventa invincibile. _ (The Artist Proof Studios)

tambourine monkey _

Non riesco a darmi pace. Penso e ripenso, roba da non dormirci quasi la notte. Partiamo dal fatto che sono una grande sostenitrice delle ossessioni, credo che siano una forma alternativa di amore. Fare di qualcosa la nostra ossessione, ci infonde una costanza e delle capacità, di cui altrimenti saremmo privi. Indirizzando la maggior parte delle energie verso una sola cosa, questa esplode tra le nostre mani, mostrandosi in tutti i suoi infiniti aspetti che aumentano la nostra voracità, e il desiderio di perfezionarla, portando lei e noi a livelli sempre crescenti, quasi ci sentissimo Jonathan Livingston. Immagino che qualche sopracciglio non abbia resistito alla tentazione di alzarsi, ma qui non si intende l'ossessione con quell'accezione negativa che ormai le appartiene. Stiamo parlando di impegno, costanza e determinazione, passione, quella pura, e non malattia e annebbiamento. In un'epoca come la nostra in cui domina l'apparire, l'ossessione rappresenta una s

se la vita ti da limoni, tu facci un cappello _

Sarah Sze _ Biennale Venezia 2013
someone _ somewhere

reading lesson, a b c _

lo sai perché leggo? non è solo una questione di apprendimento, di imparare cose che prima non conoscevo o capire che ciò che ci succede nella vita, è già stato vissuto, in altri tempi e in altri modi, da altri, che quasi sicuramente, si sono sentiti di scrivere due righe a riguardo. no, amo leggere non solo per tutti questi motivi; ma perché i libri sono un insieme di parole splendidamente accostate. ammirazione e rispetto per colui che ha saputo creare una danza sinuosa tra le parole, che tra le combinazioni infinite che offrono, ha saputo individuare la migliore. far prendere vita ad una realtà inesistente attraverso un mezzo effimero e profondamente umano. ecco cosa amo, l'infantile stupore che le creazioni di una mente, possono provocare in quelle di chi ne viene a contatto, scrivere per scrivere, non per piacere o compiacersi. scrivere per scrivere, lasciando intendere senza spiegare, cosa avrà voluto dire?, spetta a te capire, perché in realtà non importa, non

mnutua _

oh benvenuta, benvenuta. entra, non essere timida, so che ti tratterrai a lungo, ma per ora va bene così, sono solo molto felice di vederti e di sentirti. sai, ogni volta mi dimentico della tua bellezza, quando arrivi mi sorprendi sempre, come uno schiaffo in faccia, che però non fa mai troppo male. prima si sente il tuo profumo, quando il vento cambia lui mi raggiunge così, in un secondo è chiaro che sei alle porte della città. poi uno si distrae, si dimentica che in realtà tu ti eri annunciata, e così quando arrivi davvero, siamo un pò impreparati, perché sei rivoluzionaria, prendi la nostra realtà e la trasformi, la vesti a festa, con colori caldi, nonostante il freddo il silenzio che sai far calare, su tutto. comunque sia, benvenuta, perché dal momento in cui ti apriamo la porta, tu ci ricordi la bellezza dei riti, i piccoli gesti ripetuti che rendono le cose più preziose, la sensazione di un caldo maglione di lana morbida, del fumo che sale dal thé caldo, lo scoppiet
H. P. Feldmann _ Old Paintings with Noses

pumpkins _

300 gr di zucca pulita 4 uova intere 200 gr di zucchero semolato buccia e succo di 1/2 limone 100 gr di farina di farro 125 gr di farina di mandorle 100 gr di cioccolato fondente 1/2 cucchiaino di cannella in polvere 1 cucchiaino di lievito 1 pizzico di sale burro e farina di farro per la teglia q.b. Tritare grossolanamente il cioccolato con un coltello. Grattugiare la zucca con una grattugia a fori medi, e dopo aver finito tamponarla con carta assorbente per togliere l'eccesso di liquido che è fuoriuscito. Montare a velocità elevata le uova insieme  allo zucchero e al pizzico di sale, fino ad ottenere un composto gonfio e chiaro. Aggiungere quindi il succo e la buccia del limone grattugiata, abbassare la velocità delle fruste e incorporare il cioccolato, la cannella, la farina di mandorle e la zucca, fino ad ottenere un composto ben amalgamato. Aggiungere infine, sempre con la velocità delle fruste bassissima, la farina di farro e il lievito. Versare l'impasto in

tutti dicono osate _

È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un'altra prospettiva.  Anche se può sembrarvi sciocco o assurdo, ci dovete provare.  Ecco, quando leggete, non considerate soltanto l'autore.  Considerate quello che voi pensate. Figlioli, dovete combattere per trovare la vostra voce.  Più tardi cominciate a farlo, più grosso è il rischio di non trovarla affatto.  Thoreau dice "molti uomini hanno vita di quieta disperazione", non vi rassegnate a questo.  Ribellatevi! Non affogatevi nella pigrizia mentale, guardatevi attorno.  Osate cambiare, cercate nuove strade. (L'Attimo Fuggente)
Su Blackwell _ The Baron in the Trees, detail, 2011

prendi i tuoi spazi _

-Camminare, per diletto e senza un fine, sta ormai cadendo nelle pratiche in disuso, soprattutto se questo tipo di attività deve essere svolta in città. In effetti, perché mai? Le città, nonostante siano il luogo in cui l'essere umano vive, non sono sempre a lui congeniali, non provocano benessere ma un ritmo di vita frenetico, caotico e stressante. Le città tendono al monocromatico: dal cielo al suolo sfoggiano tutte le sfumature di grigio che l'occhio umano può percepire. Ma poco importa, perché gli occhi ormai, raramente si sollevano dall'asfalto. Un po' per evitare gli ostacoli, un po' per non incontrare gli occhi degli altri passanti, questo tipo di postura ha fatto assumere alle scarpe che si indossano una valenza sociale non indifferente. Sono diventate uno dei codici di classificazione: dimmi che scarpe porti, ti dirò chi sei. L'atto del camminare, in realtà, rappresenta una chiave di conoscenza profonda, racchiude lettura e scrittura de
Nayoun Kim _ Thinking

costanza _

Un gesto continuo, minuscolo ma protratto. Non fermarsi, non arrendersi. L'ossessione, diluita nel tempo, si trasforma in opera d'arte e il rispetto sorge spontaneo: piegare la natura umana al proprio cospetto, dando vita a pura bellezza. (come le rocce, che si levigano sotto la potenza del vento, ma non si spostano  o la goccia d'acqua che, senza sosta, modella superfici coriacee).

crederci _

_ Dichiaro l'esilio degli scrittori e il rogo di tutti i libri che hanno scritto! Addio Dante, addio Petrarca, addio Boccaccio! Chi scrive non deve conoscere nemmeno la grammatica, al rogo tutte le grammatiche! Al rogo anche i vocabolari! Voglio leggere storie genuine, spontanee, originali e fresche! Voglio novità, sia nella forma sia nei contenuti. Da oggi la parola "errore" sarà bandita. Tutto quel che è "errore" si chiamerà "innovazione". _
Luca Coser_ Solo Qualche Aneddoto