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Visualizzazione dei post da marzo, 2014

In questa storia non succede niente _

Questo posto è un insieme di cliché. La stanza, semibuia, sembra illuminata da una luce rotonda che a malapena delinea i bordi scheggiati dei mobili. L'aria è pesante, tanto da risultare immobile, proprio come il proprietario della baracca: una logora e mangiucchiata poltrona damascata troneggia verso il centro della stanza, ricoperta di velluto rosso spelacchiato ricorda, a tratti, il trono di un re, decisamente caduto in rovina. Ma il vero spettacolo è lui, l'occupante della poltrona: un immenso tripudio di traboccante grasso, pelle unta e gelatinosa, placidamente abbandonata sulla seduta. Camicia sbottonata, cravatta allentata, anche i colori, stanchi dell'apatia, paiono aver abbandonato le vesti. Il suo respiro è un rantolo che ricorda la teiera della nonna, le mani scadenti salsicce pelose e gli occhi sono piccoli punti neri dal riflesso opaco che si muovono lenti nella fioca luce, scivolando sugli oggetti ammucchiati casualmente, quasi a farne un costante

la più bella del reame _

Questa storia non inizia molto tempo fa, ma vi consiglio un posto caldo per conoscerla, la narrazione non rispetta confini. Scivoliamo in un Regno inaspettato, ma che assolutamente rispetta i canoni dell'immaginario: folto bosco di pini, cielo azzurro con qualche sbuffo di nuvola, e un lieve pendio sormontato dal castello. Ma se tutto fosse normale, non ci sarebbe storia da raccontare. Perché nel nostro castello vive sì una regina, ma la spesse mura di pietra, non racchiudono altro: niente mobili, colore e suppellettile; privo di persone, cortigiani o giullari. Regina di se stessa, regna sul vuoto della perfezione. Ecco che giunge il preannunciato freddo, chi e cosa può scaldare un immenso scrigno sigillato? La Regina vaga, con il viso dubbioso e curioso, tra le sale di quel palazzo che dovrebbero rappresentarla: prova con sontuose feste, lezioni di cultura, danze sfrenate e dolci sviolinate. Il risultato non cambia, le sale dagli alti soffitti creano acuti sibi