Questa storia non inizia molto tempo
fa,
ma vi consiglio un posto caldo per
conoscerla, la narrazione non rispetta confini.
Scivoliamo in un Regno inaspettato, ma
che assolutamente rispetta i canoni dell'immaginario: folto bosco di
pini, cielo azzurro con qualche sbuffo di nuvola, e un lieve pendio
sormontato dal castello.
Ma se tutto fosse normale, non ci
sarebbe storia da raccontare.
Perché nel nostro castello vive sì
una regina, ma la spesse mura di pietra, non racchiudono altro:
niente mobili, colore e suppellettile; privo di persone, cortigiani o
giullari.
Regina di se stessa, regna sul vuoto
della perfezione.
Ecco che giunge il preannunciato
freddo, chi e cosa può scaldare un immenso scrigno sigillato?
La Regina vaga, con il viso dubbioso e
curioso, tra le sale di quel palazzo che dovrebbero rappresentarla:
prova con sontuose feste, lezioni di cultura, danze sfrenate e dolci
sviolinate.
Il risultato non cambia, le sale dagli
alti soffitti creano acuti sibili di aria, la luce non trova pace in
riverberi impossibili, la musica non attecchisce alle pareti svuotate
e gli scaloni provocano vertiginose prospettive senza vie di fuga.
Al suono del richiamo, nessuno
risponde.
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