Guardo l'armadio davanti a me. La cosa che mi piace di più di questa stanza è la luce, il modo delicato con cui si posa sulle cose. È calda anche se ha le sfumature verdi della tenda e sulle ante dell'armadio sembra scivolare come meringa montata. In effetti credo di avere fame. Girando gli occhi scorgo bagliori che mi ricordano i cristalli di zucchero, quelli che scoppiettano sulla lingua e fanno sbavare come bulldog. Muovo un poco le dita, il fresco del lenzuolo si infila tra i solchi dei polpastrelli e penso all'anguria e all'acqua e menta. Il cerchio dei pensieri si è chiuso, il verde della menta mi ha riportato dentro il colore della stanza, il letto, l'armadio. L'idea di dover iniziare un nuovo pensiero mi stanca, sento la spossatezza farsi largo: dove pensavo ci fosse il fondo è andata oltre. Credo che la quarta dimensione si trovi dentro di me, se si sapesse in giro non ci sarebbe bisogno di studiare i buchi neri nello spazio, basterebbe aprir...
E ti rispondo che non posso rispondere, devi cercare da te. (Walt Whitman _ Foglie d'Erba)