Combatto tra etere e carne
La
bellezza si fa materia
La
materia si fa fiore.
Carnation
è la sensibilità che non avevo.
È
un progetto che è una modalità di muoversi nel mondo e che ancora
una volta prevede l'incontro con l'altro, in una giostra che gira al
ritmo di carillon.
Le
mie sensibilità si stanno formando dall'incontro con quelle altrui
e, grazie a questo, il mondo diventa ogni volta più grande. Vedo e
percepisco cose che altrimenti mi resterebbero sconosciute.
Restituirle,
far vedere a chi me le ha donate in che modo mi intaccano, cosa mi
lasciano e come mi segnano, è quello che i petali di Carnation
si pongono come obiettivo.
L'influenzamento
è un processo inevitabile: accresce il sapere e la quantità di cose
che i nostri occhi possono vedere e la bellezza è una consapevolezza
filtrata dall'esperienza.
Mi
illumino nelle dinamiche più pastose e oscure. Risplendo nella melma
e il mio processo alchemico di trasformazione si attiva
nell'oscurità.
In
queste dinamiche è impossibile innescare il totale controllo della
situazione. Ogni innesco è duale, inteso come solo i poeti
antichi potevano immaginare: nella grammatica numerica del greco
antico il duale viene usato per indicare esseri, cose o fatti
specifici che sono protagonisti consapevoli del processo verbale.
Ovvero che agiscono per scelta, per volontà di essere coinvolti nel
confronto che da singoli li porta a doppi.
Entrambe
le parti detengono il potere della trasformazione.
Carnation
non è solo un progetto, è un regno, un universo immaginario che si
fonda su tre elementi: natura, materia e istinto.
La
natura rappresenta il collegamento con le nostre radici più
ancestrali, racchiude una sincerità spiazzante che attraverso l'arte
si trasforma in dialoghi estremamente efficaci.
La
materia è la forma concreta e tangibile della vita. Usata in forma
pura richiede uno sforzo di conoscenza e dialogo totali: la materia
ha carattere e personalità, non si può piegare alla propria volontà
ma solo scendere in un'intima conoscenza e raggiungere compromessi
tra il concetto e la forma.
L'istinto,
infine, è la pratica, l'azione. Nella mia ricerca si traduce nella
scrittura, che io uso per dare forma al lavoro che intesso con
l'altro, per fare loro da
specchio e trovare strumenti di crescita e consapevolezza, attraverso
un immaginario chimerico e poetico.
Mi
muovo nella dimensione del racconto, come restituzione attraverso un
mondo fantastico del
vissuto.
Questi
tre elementi mi portano a ricercare la sincerità, al di là della
finalizzazione estetica e formale, mi interessa il processo,
l'esperienza e la ricerca che sta tra il pensiero e la forma.
Semplicità
e chiarezza, restano le uniche cose di cui avere fame.
Ecco di cosa è fatto un fiore, una "perenne certezza di appartenere alla natura e solo ad essa, in tutta la sua fragilità e vulnerabilità". (Fallimento, Teresa Macrì)
Ecco di cosa è fatto un fiore, una "perenne certezza di appartenere alla natura e solo ad essa, in tutta la sua fragilità e vulnerabilità". (Fallimento, Teresa Macrì)
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