Amore dice di volermi raccontare una storia. Siamo insieme da così tanto che ormai ci confondiamo, ci sfumiamo dentro. Vuole fare una gita, mi porta in un grande prato, quelli che non servono a niente se non alle api e ai fiori piccoli, alle formiche e a chiunque vive lì. L'erba è alta, fa il solletico, prude, ma Amore mi porta al centro e ci sediamo, in silenzio, occhi negli occhi, respiriamo. Lascia passare il volo di farfalle e insetti, non ha mai fretta quando siamo insieme ed è una cosa che adoro, perché diventa tutto più vero. E da quel tempo denso mi chiede: «V uoi imparare a vedermi? » Lo fisso. Lo fisso e non capisco. Lo fisso e mi spavento. Lo fisso e mi sento ferita. Alzo gli scudi e mi difendo: «I o ti sto guardando, ti guardo di continuo, ti osservo in ogni tua cosa, saprei raccontare tutte le sfumature del tuo corpo, i sorrisi, le mani, le ossessioni, gli umori. Tutto, ho imparato tutto, sono affezionata a tutto. » « E questo ti rende ...
E ti rispondo che non posso rispondere, devi cercare da te. (Walt Whitman _ Foglie d'Erba)