Passa ai contenuti principali

Le donne vogliono fare le cose da sole ma non sole_ (III)


Ho ripensato alla nostre macchioline d'olio, al modo ipnotico in cui si allargano su un pezzo di carta attraverso la rete capillare della superficie assorbente, dall'istante in cui cadono iniziano a correre in tutte le direzioni per coprire la maggior superficie possibile. Eppure ad un certo punto si bloccano, finiscono la loro energia propulsiva e la gocciolina di olio diventata una zona delimitata e morbida: lo trovo giusto ma triste il momento in cui la gocciolina smette di espandersi. È come se la carta le desse dei limiti, lo spazio intorno è più grande e forte di lei e la lascia arrivare solo fin lì: le dice -tu finisci qui. A meno che le goccioline non siano tante, allora diventa tutto un correre veloce veloce di cerchi che si allargano come le gonne delle bambine quando girano su loro stesse: trottole, ballerine, bamboline. 
Quello che prima, nella gocciolina singola, era un fermarsi, qui diventa un conoscersi perché i confini sfumano e una finisce contro all'altra e si incontrano, si sfiorano, si sorridono, si fondono. Questo permette loro di poter continuare a correre le une dentro le altre, perché la gocciolina non ha più confini ma punti di contatto in cui infrangere con una pernacchia le barriere che le aveva dato la carta e impregnare tutto il panno, fino a che non sarà denso e morbido. 
Che immagine sciocca, vero? Però è proprio quello che provo quando ho la fortuna di imbattermi in anime forti e coraggiose che hanno deciso di farsi carico delle loro paure perché le hanno guardate e le hanno trovate belle. Quando parlo con loro mi sento sciogliere, sento i miei confini sfumare e sento nascere un legame, un carezza tra anime che si sono riconosciute sorelle e che adesso sanno di essere un po' meno sole. Perché ce la caviamo, ce la caviamo sempre e questo lo sappiamo, ma se possiamo non farlo da sole, se possiamo raccontarlo a qualcuno, riderci e piangerci sopra insieme, allora sì che diventa bello. Diventa bello l'aver scelto una vita consapevole, luminosa come la superficie del mare ad agosto e rischiosa come la pancia della balena di notte. Perché chi affronta una vita di scelte consapevoli non sa dire con precisione come o quando sia successo, è solo che ti svegli un giorno e sai con tutta te stessa che non potrai mai più fare o essere altrimenti. Quello che succede è l'innamoramento più grande e intenso di tutta la vita, in quel momento ci si innamora di se stesse e allora sì che si perde davvero la testa, senza rendercene conto decidiamo che ne valiamo la pena e siamo belle, belle davvero e allora basta, cuore cervello razionalità, tutto andato, perso a tal punto nel brodo dell'amore che ogni tanto ci mettiamo un po' a capirlo pure noi stesse. Magari continuiamo a cercare l'amore fuori e ne finiamo sempre insoddisfatte, come se sapessimo che una volta nella vita abbiamo amato davvero ma in quel momento non riusciamo a ricordare quando. Beh, quel momento è quando ci siamo innamorate di noi e non abbiamo più smesso. 
Ma ancora, cosa c'entra questo con l'olio? È che l'olio mi sembra tutto quello che l'anima di una donna sa essere: in profumo, consistenza, morbidezza, sensualità. E qualunque sia la strada che queste anime innamorate e consapevoli decidono di percorrere, sono inarrestabili, rivoluzioni ambulanti che fanno un gran casino e soffrono e ridono e piangono, falliscono, cadono e si rialzano, graffiano via anche la vernice dal cielo. Pensa che cosa incredibile fare l'amore con un'anima così. 
La bellezza di queste donne è l'aver visto e riconosciuto paure e fragilità e di aver deciso di portarle in palmo di mano come il vero dono della vita, quindi sì, sono terrorizzate. Se la cavano, se la cavano sempre e questo lo sanno, ma se incontrano una sorella e le parlano e si fondono sciogliendo i confini, allora possono andare ancora più lontano e il mondo, pian piano si ricopre di macchioline che corrono e si toccano e si sciolgono e diventano una unica e diventano tutto. E forti. E sole. E insieme.
Ciao macchiolina d'olio. 


A.

Commenti