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l'arte di credere nelle fate _


Peter Pan, quell'eterno bambino in calzoni verdi, vive su un'Isola Che Non C'è e crede nelle fate.
Sarebbe bello, ma non è così, perché anche se il verde va di moda, meglio non indossare i calzoni corti in quanto il gelo regna, sotto ogni prospettiva.
Siamo a quel punto del racconto in cui la Regina dei Ghiacci sta avendo la meglio, congelando i cuori e il futuro degli abitanti del regno, impedendo loro di andare avanti.
Viviamo nell'immobilità, con gli occhi al cielo aspettando di veder arrivare in volo un super eroe, pronto a spedire la regina malvagia in luoghi ostili e lontani, così da ridare a tutti il calore di un futuro.
E come passatempo, per ingannare l'attesa, i paesani infreddoliti si dedicano alla riproduzione del passato, in ogni sua forma (tant'è che l'acqua calda viene scoperta praticamente tutti i giorni).
Ma questa non vuole essere una storia triste e quindi, ogni tanto qualche fuocherello si attiva: se si presta attenzione infatti si potranno notare, negli angoli più remoti, pallidi fuochi in cerca di ossigeno e disposti ad ardere sulle ceneri del passato. Ma aimè, son spesso fuochi fatui.
Possiamo quindi smettere di farci venire il torcicollo a furia di fissare il cielo, perché nulla, se non pioggia e neve, verrà giù da lì per salvarci.
Ecco dunque il nostro lieto fine (perché cinismo e Peter Pan a parte, noi crediamo nelle fate):
l'arte è una forma di cultura che racchiude una grande pulsione trascinatrice, che può anche non manifestarsi in modo sconvolgente ed eclatante ma che sicuramente richiede dedizione e studio; perché per andare avanti, bisogna sapere da dove si parte. Solo a quel punto si può dare libero sfogo alla creatività, applicandola ad ogni ambito della società e della vita.
Il filo conduttore di questa sconclusionata storia?
Il coraggio. Perché l'arte richiede coraggio e voglia di fare, è un percorso ricco di ostacoli, ma ogni vittoria, regala bellezza.   

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