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Siamo arrivati?….e adesso?

I pianeti tutti belli allineati nel cielo sembrano un invito a fare un po' di ordine. È tutto così rumoroso e affollato da richiedere una scrematura minuziosa e lenta. A me sono rimaste due frasi, passate all'orecchio in questi ultimi giorni e che hanno segnato il filo dei pensieri.
Le dispongo in ordine cronologico, non avendone loro uno di importanza: una signora molto anziana, con soli quattro anni di distanza dal centenario, mi ha detto che poche cose sono difficoltose come i vent'anni, perchè nessuno ti prepara e proprio qui risiede l'ostacolo. Devi capire cosa vuol dire solo. Dopo questo, tutto riprende a scorrere.
Appuntato acconto a lei c'è invece un signore, degno di grande stima, che ha dichiarato di apprezzare le persone con i capelli arruffati. Non per finta, bensì coloro che davvero non ne curano l'insieme. Essendo la chioma la parte più simile alla pelliccia animale, chi non cerca di sottometterla a colpi di spazzola, riconosce le sue origini naturali e, passatemi il termine, selvagge.

Espresso con parole diverse, riportano entrambe lo stesso significato: fanno l'occhiolino al viandante sconsolato, per dirgli che lo capiscono. Non sollevano dal peso di niente e non elargiscono facili risposte, non inducono in scorciatoie e non offrono compagnia. Sono comprensione, intesa nella sua radice etimologica di “abbraccio con la mente delle idee” e sono il soffio che arriccia gli angoli della bocca contro la forza di gravità.
Da qualunque parte ci si giri sembra di essere capitati in un brutto mondo, pericoloso e sporco, che pare essere diventato così per caso, contro la volontà di tutti. La gente si guarda attorno spaesata in cerca di una spiegazione alzando mani e spalle increduli, la confusione che regna sovrana impedisce di avanzare a testa alta: ammettiamolo abbiamo fatto un casino.
Il grande quesito dell'uomo ha trovato nuova voce e ora la usa per vomitare la sua repressione sotto risposte decadute: perchè la natura, con la sua anima caotica, ha generato un essere che funziona solo in maniera ordinata? Come possiamo sentirci figli di questa terra se ogni singola molecola sembra respingerci?
Chi si trova giovane o parzialmente tale, mette un piede davanti all'altro continuando a cadere, incapace addirittura di camminare. Frasi come quelle citate all'inizio suggeriscono a chi ci prova, che non è la direzione ad essere sbagliata ma il modo di affrontarla, perchè a quanto pare bisogna prendere il libro delle regole che ci sono state insegnate e rivederle tutte, da capo.
Una sorta di seconda possibilità, quella di essere bambino ancora e poter scegliere da sé, sulla base degli errori altrui, il proprio modo di avanzare o di stare fermi o di rotolare.

Nelle parole dell'anziana c'è il diritto di farlo e in quelle del signore c'è il non provare vergogna nel farlo.   

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