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Sottoinsiemi - 3_ Zerbino

Le sconfinate vie dell'ignoranza umana, spesso conducono all'emozione di una rivelazione.
Tutto parte dalla storia di una storia scomoda, in cui uno dei protagonisti viene deriso a sua insaputa per quasi tutto il tempo. Ci sono una lei, brillantemente in carriera e sfacciatamente cortese e un gracile lui, così sorpreso di trovarsi nella vita, per motivi altri, la suddetta ragazza, da rimanere boccheggiante.
Ovviamente è la ragazza che racconta la vicenda e sminuisce il giovane zelante e ingarbugliato, che perde la sua naturale personalità per cercare di assecondare quella di lei. Ovviamente non la consce, si è fatto un'idea idealizzata che rincorre come fosse la luna, sbagliando tutte le mosse, con grande delizia di lei. Poco prima di avere la rivelazione citata inizialmente, lei stava elencando il modo in cui lui ha iniziato ad indossare maglioncini con scollo a V per farglieli notare, quando lei i cashmere con i polsini stretti, non li faceva indossare neanche a Ken. A questi sono seguite apparizioni improvvisate motivate dalla perdita del gatto fino all'avvistamento di fantasmi, per poi degenerare in goffi tentativi da uomo vero e villoso, proteso alla salvaguardia della sua bella con tanto di bicchiere di scotch tintinnante in mano (nonostante fosse inizialmente astemio).
Se non avete mai assistito ad una donna che prende in giro un uomo, allora non potete capire la goduria primordiale con cui questo avviene: come se un rigurgito di repressione risalisse le pareti della gola per uscire in pura e distillata soddisfazione. Gli occhi diventano spilli di luce e le labbra si tendono come la corda dell'impiccato quando si apre la botola.
Più lui si agita, più lei racconta e tutti finiscono per accorgersi della danza del pavone di lui, innescando un fruscio di voci alle sue spalle. A lei fa pena, dice, ed è furiosa perchè lui non la vede: si affanna per fare cose che secondo lui dovrebbero piacerle e non vede di essere ridicolmente fuori strada. Fa quello che lui vorrebbe piacesse alla ragazza che gli piace, ma non è lei. Lei è solo capitata lì all'incrocio dei suoi desideri.

Ed è stato proprio qui, mentre coniavamo nuovi termini per descrivere il tacchino ruspante, che è uscito Zerbino. Le sghignazzate da sedicenni sono state cucite dallo stupore: Bello era, ed a ciascun così parea, Ma di molti egli ancor più si tenea. Ariosto.
Ecco dischiudersi la natura etimologica del nostro Zerbino, cavaliere di battaglie d'amore raccontato nell'Orlando Furioso di Messer Ludovico Ariosto. Sicuro nei modi per ingarbugliar il gentil sesso, si ritrova innamorato di Isabella e separato da lei e quasi morto e poi morto per davvero.

A chi lo intendeva come setole irte sull'uscio, appostate per strofinar le suole, dovrà rivedere il suo immaginario facendo dello zerbino un giovane impomatato e incamiciato, ancor più perfetto per essere umiliato.  

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