Le sconfinate vie dell'ignoranza umana,
spesso conducono all'emozione di una rivelazione.
Tutto parte dalla storia di una storia
scomoda, in cui uno dei protagonisti viene deriso a sua insaputa per
quasi tutto il tempo. Ci sono una lei, brillantemente in carriera e
sfacciatamente cortese e un gracile lui, così sorpreso di trovarsi
nella vita, per motivi altri, la suddetta ragazza, da rimanere
boccheggiante.
Ovviamente è la ragazza che racconta
la vicenda e sminuisce il giovane zelante e ingarbugliato, che perde
la sua naturale personalità per cercare di assecondare quella di
lei. Ovviamente non la consce, si è fatto un'idea idealizzata che
rincorre come fosse la luna, sbagliando tutte le mosse, con grande
delizia di lei. Poco prima di avere la rivelazione citata
inizialmente, lei stava elencando il modo in cui lui ha iniziato ad
indossare maglioncini con scollo a V per farglieli notare, quando lei
i cashmere con i polsini stretti, non li faceva indossare neanche a
Ken. A questi sono seguite apparizioni improvvisate motivate dalla
perdita del gatto fino all'avvistamento di fantasmi, per poi
degenerare in goffi tentativi da uomo vero e villoso, proteso alla
salvaguardia della sua bella con tanto di bicchiere di scotch
tintinnante in mano (nonostante fosse inizialmente astemio).
Se non avete mai assistito ad una donna
che prende in giro un uomo, allora non potete capire la goduria
primordiale con cui questo avviene: come se un rigurgito di
repressione risalisse le pareti della gola per uscire in pura e
distillata soddisfazione. Gli occhi diventano spilli di luce e le
labbra si tendono come la corda dell'impiccato quando si apre la
botola.
Più lui si agita, più lei racconta e
tutti finiscono per accorgersi della danza del pavone di lui,
innescando un fruscio di voci alle sue spalle. A lei fa pena, dice,
ed è furiosa perchè lui non la vede: si affanna per fare cose che
secondo lui dovrebbero piacerle e non vede di essere ridicolmente
fuori strada. Fa quello che lui vorrebbe piacesse alla ragazza che
gli piace, ma non è lei. Lei è solo capitata lì all'incrocio dei
suoi desideri.
Ed è stato proprio qui, mentre
coniavamo nuovi termini per descrivere il tacchino ruspante, che è
uscito Zerbino. Le sghignazzate da sedicenni sono state cucite dallo
stupore: Bello era, ed a ciascun così parea, Ma di molti egli ancor
più si tenea. Ariosto.
Ecco dischiudersi la natura etimologica
del nostro Zerbino, cavaliere di battaglie d'amore raccontato
nell'Orlando Furioso di Messer Ludovico Ariosto. Sicuro nei modi per
ingarbugliar il gentil sesso, si ritrova innamorato di Isabella e
separato da lei e quasi morto e poi morto per davvero.
A chi lo intendeva come setole irte
sull'uscio, appostate per strofinar le suole, dovrà rivedere il suo
immaginario facendo dello zerbino un giovane impomatato e
incamiciato, ancor più perfetto per essere umiliato.
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