I versi seguono il filo dei pensieri spezzati della fanciulla abbandonata delle notti private del riposo dal vento delle tempeste. Il suono si infrange da dentro impossibile far tacere il vuoto provocato dal dolore. Figlio di un tempo antico sei rimasto imprigionato nell'interno della pelle. Scuoti le chiome con tremori, spasmi indomabili di un freddo che non può essere sciolto. Messo a tacere negli anni della solitudine, ora risorgi dalle grotte più buie richiamato dalle infide sirene, potente come il braccio di Nettuno. Ti aggrappi alle pareti con gli uncini del passato, sbrindelli gli scampoli dei sogni lasciati alla brezza del mare. I tuoi colori cupi dichiarano una guerra che sai di non poter perdere. Con schegge di vetro penetri nell'origine della vita sfregiando il dono che potrebbe arrivare. Impedisci la nascita del feto che porterebbe all'amore, tessi nodi stretti e sapienti lungo la vi...
E ti rispondo che non posso rispondere, devi cercare da te. (Walt Whitman _ Foglie d'Erba)