In alto
abbracciato alla notte
hai percorso il cammino dei sogni.
Ora fili di sussurri si intrecciano ai
capelli
leggeri strattonano
verso porte da basso.
L'argento prima, fende il buio,
lento porta a scivoli di rosa.
È l'alba che sale e ti viene a
cercare.
Ad accoglierti un mondo di luci curiose
dita timide di amante rovistano sul
cuscino.
Il mattino usa il linguaggio del
ricordo,
canti di migrazioni lontane
profumi di solitudini felici.
Appoggiato sulla terra sei ripreso
dalla vita.
Una parentesi di vuoto a dire torna
a dire resta. Qui c'è il tuo spazio.
Mattina dolce e perseverante
di seduzione innocente è fatta la tua
voce.
Di malizie infantili è pervaso il tuo corpo.
Per richiamare in basso questo mondo
sfuggente
servitore della notte
debitore della luce.
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