Non volevo scrivere così tanto, ma poi
le cose capitano.
Avrei voluto essere più lucida e
chiara nell'esprimermi (e lo spremermi), ma è andata così.
Riassumendo ancora prima di iniziare:
so che sarò un po' confusionaria in quanto segue ma è come se lo
scrivessi con un bambino che strilla correndo con le mani piene di
colore vicino a muri intonsi.
E poi avete mai pensato a quanto è
bella la parola Burrone? È come un panetto di burro gigante e
morbido che in realtà è un cratere enorme e pericoloso.
Roba complicata.
Da quando ho iniziato a far davvero
caso a ciò che le persone dicono (oddio...ma quindi prima? Non ho
mai detto di essere una bella persona), sono sotterrata da una
valanga di doni.
Pensieri, frammenti, racconti ricchi di
sfumature mozzafiato e, come mi ha insegnato un grande attore, le
sfumature non sono imprecisione o perdita di contorno, ma l'essenza
del dettaglio più ricercato. Il colore è generalista, la sfumatura
è minuziosa.
A forza di prendere appunti quando la
gente mi parla, l'umanità mi sembra addirittura più intelligente e
ogni tanto ho delle rivelazioni. Brevi frasi che si mostrano in tutta
la loro semplice spiazzante verità, con la stessa sensazione di una
foto con flash scattata a occhi spalancati.
Comunque accorciando le premesse vorrei
estrarre dal cilindro l'ultimo di questi doni che ho ricevuto perchè
nella sua genuinità racchiude tutte le tonalità di un tramonto sul
mare (luogo a cui, per altro, non accedo da oltre un anno. Che
amarezza).
Questo è un pensiero che va guardato a
testa in giù, come i bambini quando cercano di mettere il pavimento
nel soffitto. È un inno a chi ha capito che la chiave di questo
agognato futuro è la curiosità, in tutto il suo splendore.
Uno splendore che non sta fermo, che
non si fissa sulla realtà attuale ma fruga con il naso di topo negli
angoli più remoti, fino a che non prende la scossa. Allora
ricomincia da capo.
Stando a testa in giù il sangue arriva
meglio al cervello che respira e riesce a comprendere che della
realtà presente non ci frega nulla, è vecchia nello stesso istante
in cui viene al mondo. La conosciamo a fondo e non le dobbiamo
correre dietro come ad un principessa frigida; siamo un passo avanti
come il cavallo che tira la carrozza.
Sempre con la testa penzoloni ci si
pongono domande, si scruta in modo minuzioso il confine rarefatto tra
il cielo e il mare, sperando di cogliere per un istante la perfetta
linea orizzontale.
Quello è il compimento di una ricerca,
il momento in cui ogni essere umano può generare un'opera d'arte. La
ricerca di un artista è la ricerca di un uomo e quello che ho
incontrato io dice che l'anima genera il pensiero e la sincerità,
perchè nel calore del silenzio si è vecchi e bambini in un
capogiro.
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