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Capitolo X_

Sono al giro di boa di questa nuotata senza mare.
Uno dei desideri piu' potenti che il mio corpo reclama e' proprio quello di essere interamente immerso nell'acqua. Questa assenza si manifesta come un leggero dolore sulla pelle, un pizzicare che risveglia nella memoria la sensazione di galleggiare, con l'acqua nei timpani e gli occhi al cielo. Onde leggere che si infrangono su tutto il corpo rinfrescandolo fin nelle ossa. 
Non mi manca ne' il cibo ne' le comodita' di casa, mi manca il respiro del corpo in immersione.

Senza una reale motivazione mi sento di essere entrata in un nuovo capitolo di questo viaggio (odio usare questa parola perche' e' e non e' quello che sto facendo. Non rispecchia la mia esperienza ma maledette parole, siete sempre il solito limite).
E dal momento che adoro i libri che hanno citazioni all'inizio di ogni nuovo capitolo, non saro' da meno. 
Quelle che seguono sono tracce di pensatori che ho raccolto in questi mesi e che, con la loro delicata verita', mi hanno segnata e accompagnata.

Con le vene desiderose di salsedine, lascio che i pensieri fluttuino da una corrente all'altra, fino a voi.

Murali Bajat Akhand Sadaye

The flute of the infinite is played 
without ceasing, and its sound is love:
when love renounces all limit,
it reaches truth.

How widely the fragrance spreads.
It has no end, nothing stands in this way.

The form of this melody is bright
like a million suns: incomparably
sounds the vina, the vina of the notes of truth.

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