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Use & Bye _

Ho sempre adorato le macchine fotografiche usa e getta della Kodak.
Le compravo prima di andare in gita scolastica alle elementari con la raccomandazione di “non fare troppe foto che poi svilupparle costa un sacco”.
Ovviamente finivo il rullino nei primi 10 minuti del viaggio in bus e poi scattavo a vuoto per il resto della giornata, girando forsennatamente la rotellina.
Una volta a casa non dichiaravo la quantità di foto scattate (che poi nel rullino ce ne stavano 25), nascondevo la macchinetta e, visto che si portava a sviluppare solo una volta finito, non credo di aver mai visto i prodotti artistici delle mie istantanee di fanciulla.

Di questa sequenza di elementi qualcosa mi deve essere rimasto addosso negli anni, come un trauma non elaborato che mi porto dietro, perché c'è un aspetto della mia vita che ricorda esattamente il funzionamento delle macchine fotografiche usa e getta.
Quando si inizia ad aggirarsi intorno al quarto di secolo il carico di aspettative che ci si ritrova sulle spalle è pesante. Grava su tutti gli aspetti della vita ma anche, se non soprattutto, sulla vita sociale e amorosa.
Ci sono varie categorie e io ho praticamente un'amica per ognuna:
-quella matura, fidanzata da secoli che speriamo sarà la prima a sposarsi (però che palle tutti sti anni anni con lo stesso!)
-quella tira e molla, si prendono e si lasciano che neanche il patafix (prossimo step comprarsi un cane)
-quella con una vita amorosa così incasinata che la Signora in Giallo darebbe forfait (e che sarà la prima a restare incinta)
-quella dipendente, che sembra avere un fidanzato (sempre diverso) da quando è nata.

E poi ci sono quelle usa e getta. Non per fare favoritismi ma sono le mie preferite, come i cuccioli abbandonati in autostrada, vorrei adottarli tutti.
Solitamente sono carine, non eccessivamente belle ma di cuore e cervello, spirito da croce rossina (brave sceme) e un'opportuna dose di sfiga.
Sono amiche di tutti, belli e brutti, e finiscono con l'innamorarsi di tutti, per un giorno o per un anno. Sono amori a scadenza che la muffa la lasciano nel cuore anche dopo averli buttati, è un vizio come il girare a vuoto la rotellina della kodak anche se il rullino è finito.
Povere usa e getta, non imparano mai: smettetela di farvi piacere tutti solo per il desiderio di piacere. Rimettete insieme i cuori spezzati degli altri, ascoltate cazzate all'infinito, investite tempo e denaro solo per un mezzo sorriso e mai un grazie.
Basta perché se si vuole fare volontariato si va agli scout o a cercare tutti i rullini mai sviluppati del mondo (e questo sarebbe un gran progetto).
Il finale della storia lo conoscete fin troppo bene perché gli ammalati, una volta guariti, fuggono dall'ospedale, cancellano il numero del medico (o infermiera, dentista, quel che volete) e non ci tornano fino al prossimo malanno. A nessuno frega niente di come sta il dottore.
Quindi eccovi, voi e i cani sull'autostrada (che nel frattempo avete adottato perché lui voleva tanto una cucciolo e adesso te lo devi tenere), a mugugnare sensi di colpa e girare rotelle inutili per tornare all'inizio del solito circolo.

Mi mancheranno ma sono felice che abbiamo tolto dal mercato le macchinette usa e getta, con il loro inutile pezzo di cartone attorno che poi chissà perché.  

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